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Suso, il precedente fortunato: lo spagnolo vuole la ribalta

Suso Milan
I precedenti di campionato del Milan al Mapei Stadium, casa dei neroverdi del Sassuolo, sono davvero negativi: Suso, però ha bei ricordi di Reggio Emilia

Redazione

I precedenti di campionato del Milan al Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa dei neroverdi del Sassuolo, sono davvero negativi. Tre sconfitte su altrettante gare disputate con conseguenze tecniche disastrose: esonero per Allegri nel 2014, addio ai sogni europei di Inzaghi nel 2015 ed inizio della crisi per Mihajlovic lo scorso anno.

Per sfatare questo tabù, Vincenzo Montella si aggrappa ai capisaldi del suo progetto affidando le chiavi dell’attacco a Jesus Fernandez Suso, uomo simbolo del Milan giovane e sfrontato, che vuole guidare domenica pomeriggio i rossoneri alla conquista del Mapei Stadium.

Del resto Suso ha un ricordo positivo dello stadio emiliano: il campione spagnolo è stato protagonista assoluto di una amichevole che ha visto, nel marzo 2015, il Milan di Inzaghi sconfiggere la Reggiana per tre reti a zero.

Il Suso del 2015, arrivato al Milan via Liverpool nel mercato di gennaio, non riesce  a scrollarsi di dosso la scomoda etichetta di oggetto misterioso. Lo spagnolo triste non fa breccia nel cuore di Inzaghi, che lo snobba, giudicandolo non ancora pronto per il campionato italiano.

Il mister piacentino decide tuttavia di dargli una chance schierandolo titolare come esterno di destra nell’amichevole.

Suso si mette in buona luce realizzando due reti di sinistro di pregevole fattura, mostrando sprazzi della sua ora ben nota classe e suscitando l’interesse degli addetti ai lavori. A fine gara lo spagnolo non nasconde la propria amarezza per le troppe panchine e, nel reclamare spazio, dimostra di avere personalità e fiducia nei propri mezzi.

Due mesi dopo, nella sfida di campionato contro il Sassuolo, con il Milan sotto di una rete, Inzaghi lancia Suso solo nella ripresa: un ottimo assist per il gol di Alex, tanti spunti interessanti per una prestazione di buon livello macchiata tuttavia da un fallo tanto inutile quanto grave costato nel finale un’espulsione.

L’esperienza di Suso del 2016 al Mapei Stadium è con la maglia del Genoa di mister Gasperini, con cui ha giocato in prestito dal Milan tutta la seconda parte dello scorso campionato. Nell’aprile del 2016 Suso è in campo da titolare, pur senza brillare eccessivamente, nella vittoria di misura dei rossoblu contro il Sassuolo.

Il Suso di oggi è ben diverso dall’evanescente giocatore del 2015: lo spagnolo è leader del Milan che lo considera figura centrale del progetto tecnico attuale e del prossimo futuro e lo blinda con un contratto, che verrà formalizzato a closing avvenuto, sino al 2021 con ingaggio raddoppiato.

Del resto, anche i numeri stagionali parlano chiaro in favore di Suso: 25 presenze in campionato per complessivi 2283 minuti giocati, 6 reti realizzate (l’ultima, pesantissima, a Roma contro la Lazio, a pochi minuti dalla fine, valsa il pareggio in uno scontro diretto per l’Europa League), 15 assist di cui 6 vincenti nell’asfittico attacco rossonero oltre a 31 tiri in porta, risultando il rossonero che ha maggiormente cercato la via della rete.

A prescindere da chi, contro il Sassuolo, Montella  schiererà come esterno di sinistra e punta centrale (con Deulofeu e Bacca favoriti nei rispettivi ruoli), la presenza di Suso non è assolutamente in discussione: a lui è affidato il compito di dare qualità ed imprevedibilità al gioco rossonero cercando anche la via della rete.

Con la speranza di tornare a segnare, due anni dopo la doppietta contro la Reggiana, quei gol che consentirebbero al Milan di sfruttare nel migliore dei modi un calendario apparentemente agevole nella cavalcata verso l’agognato posto nella prossima Europa League.

Enrico Maggioni

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